Ma che dite, me le fate spendere due-parole-due su queste incredibili prestazioni dell'Italbasket?! Ve lo dico io: sì.
Sapete, mentre tutti dicevano che questa squadra non valeva niente, che non sarebbe andata da nessuna parte, che i troppi infortuni e il pre-europeo erano un chiaro segno premonitore, io nel mio piccolo avevo in mente un solo e unico pensiero: è vero, faremo cagare.
Ad inizio Europeo non avrei scommesso un soldo bucato su questa squadra: assenze a parte (di quelle magari parliamo dopo), a guardare i componenti della nazionale avevo diversi dubbi.
Avevo la certezza sulla pochezza della panchina a parte 2/3 elementi e avevo diversi dubbi su alcuni elementi del quintetto base, Cincia e Cuso su tutti. I dubbi erano principalmente sulla solidità mentale dei due, visto che non avevano mai giocato ad altissimi livelli. Ed infine ero certo che il misero numero di lunghi e centri ci sarebbe costato molto caro. Bene, ora che siamo ai quarti sono felicissimo che tutte queste mie perplessità siano state prese da tutti i giocatori (sopratutto da Cincia e Cuso) e infilatemi lì dove non batte il sole.
- Glielo abbiamo messo lì? - - Sì Cuso, glielo abbiamo piazzato per bene! - |
Ora in mente ho un'unica certezza: se per ogni giocatore è necessario costruire una statua in stile antica Grecia, per Gigione Datome è necessario costruire attorno alla statua un intero tempio: tutti stanno dando il massimo, ma la futura ala dei Pistons sta giocando un europeo magistrale, da vero leader e trascinatore.
Ma passiamo al gioco: forse sono ancora contaminato dal gioco Scarioliniano (che può essere brevemente descritto così: non difendiamo, tanto le partite le vinciamo in attacco, dove non abbiamo un singolo schema perché ho solo campioni VINCENTI in squadra), ma vedere giocare questa Italia è un'assoluta goduria: difesa organizzata magistralmente, attacco bello fluido e impostato sulle caratteristiche di tutti i giocatori presenti, per farli rendere tutti al massimo.
Io sono anni che vorrei vedere la mia Olimpia difendere con così tanta convinzione e aiuto reciproco; la mano di Pianigiani si vede eccome, perché se pure Diener abbassa il culo così, allora siamo a cavallo (e, per inciso, lui solitamente non lo abbassa perché ha le ginocchia distrutte, mica per mancanza di voglia). E la difesa ha quasi sempre nascosto il nostro limite oggettivo più grande: l'assenza di una batteria di lunghi bella tosta. Idealmente per noi prendere i rimbalzi sarebbero qualcosa di proibitivo; invece grazie a questa difesa, pure a rimbalzo (seppur quasi sempre perdiamo il confronto numerico) non sfiguriamo e non concediamo troppi secondi tiri agli avversari.
L'attacco invece si basa su un concetto abbastanza facile: abbiamo tanti tiratori, per cui cerchiamo di metterli nelle migliori condizioni per piazzare tiri e bombe (senza contare la già eliminata Germania, siamo la squadra con la miglior percentuale di realizzazione da 3, circa 40%). Di fatto il nostro attacco è un penetra e scarica continuo, con spruzzate di pick and roll centrale in determinate situazioni. Il risultato di questo lavoro è che troviamo sempre tiratori come Gigi, Pietro e Beli in ottime condizioni per il tiro. Questo porta anche ad un progressiva differente spaziatura difensiva degli avversari di turno, che quindi lasciano spazio per penetrazioni al ferro, situazioni che esaltano giocatori come Ale Gentile, nettamente il miglior sesto uomo del torneo a mio parere. Fateci caso, più il tempo scorre, più le nostre penetrazioni e pick and roll al ferro aumentano di numero. E mi fermo al collettivo, perché se parlassi dei singoli ne avrei per un'ora buona (magari un post a fine Europeo salta fuori).
- Dai, non farmi arrossire... - |
Delle assenze rimpiango solamente Gallo e Hackett che ben si sposerebbero con questo attacco e questa difesa. Bargnani al contrario risulterebbe poco efficace sia in attacco (anche se il penetra e scarica gli calza a pennello, a mio parere mangerebbe troppi palloni e non è un grande rollatore ma un grande poppatore) che in difesa (poco rimbalzista e un centro che quantomeno si sbatte nel tagliafuori come Cusin e Melli ci deve sempre essere in campo). Ecco forse Gigli sarebbe stato un buon panchinaro per i suddetti motivi di Bargnani.
Inzomma, questa nazionale mi ha decisamente conquistato: grintosa, mai doma, con gli occhi delle tigre in difesa e con una voglia di vincere addosso che mai avevo visto nell'ultima stagione milanese. Ora sotto con la Lituania!
Ci si blogga presto, il vostro amichevole Cappe di quartiere.
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