mercoledì 25 dicembre 2013

Breaking Bad

E' stato un recupero pazzesco e feroce quello che ho eseguito sparandomi in meno di due mesi tutto Breaking Bad. Proprio oggi l'ho finito, con un ultimo sprint da sette puntate in due giorni (sì lo so, sono malato), e quindi mi pare doveroso buttare giù due righe su quello che reputo uno dei migliori telefilm che abbia mai visto. Prima parte senza spoiler, per invogliare i pochi che ancora non l'hanno visto a dargli almeno una chance, seconda parte a ruota libera e senza freni. Nerd avvisato, mezzo avvisato.

Devo ammettere, mentre vedevo sempre più gente sul web parlare così positivamente di Breaking Bad, io mi domandavo come poteva un incipit che ritenevo banalotto risultare poi così avvincente. Forse il riassunto di Wikipedia mi aveva tratto in inganno, ma non lo ritenevo un telefilm che potesse rientrare nelle mie preferenze. Per fortuna che ho provato a dagli una possibilità...
Breaking Bad risulta essere un telefilm perfetto sotto ogni punto di vista: ritmo incalzante, mai banale, nessun buco nella trama, sceneggiatura di primo livello, personaggi caratterizzati benissimo. 
Non lasciatevi ingannare dalla (falsa) semplicità iniziale della trama perché dietro c'è di tutto: a Walter White, professore di chimica in una normale scuola pubblica, viene diagnostico un cancro ai polmoni: conscio di non poter pagarsi le cure necessarie, cerca un modo per racimolare più soldi possibili prima di lasciare soli moglie e figli. Quel modo sarà utilizzare le sue incredibili conoscenza chimiche per produrre metanfetamina. Piccolo particolare: suo cognato è un pezzo grosso della DEA il dipartimento anti-droga dello Stato di Walter. In poco tempo Walter si ritroverà catapultato in mondo a lui completamente estraneo, anche se grazie al suo genio riuscirà a viverci senza apparenti problemi. Questo è l'inizio, poi succede di tutto. E quel tutto è sconvolgente.
La regia gioca un ruolo fondamentale nella riuscita del telefilm: ogni ripresa, ogni inquadratura, ogni flash back o flash forward è studiato nei minimi dettagli e piazzato nel momento giusto. Insomma, una vera goduria.
In parole povere: genio all'opera, situazioni sempre realistiche e ben studiate, regia perfetta, sviluppi della trama egregia. Che aspettate, o voi stolti che state ancora pensando di buttarci l'occhio?
Ok, basta trattenersi da qui partono spoiler a manetta!
Ho sempre sognato un telefilm, un anime, un fumetto, un film che abbia come protagonista un personaggio che poi si rivela l'antagonista. Perché, parliamoci chiaro, Walter White (o meglio Heisenberg) è il cattivo di Breaking Bad. Che poi tutti ci ritroviamo ad averlo come sfondo desktop da quanto lo amiamo, è un altro discorso. L'evoluzione che lo porta ad essere un genio criminale senza scrupoli e sensi di colpa lo porta ad essere anche il cattivo della situazione. 
La consapevolezza di avere una bomba attivata sui suoi polmoni lo porta a diventare una persona completamente opposta a quella che per 50 anni ha vissuto la sua tranquilla vita. Come rivela egli stesso nell'ultima puntata tutto ciò che ha fatto lo aveva fatto per sé stesso: quello che continuava a ripetere a tutti (che lo aveva fatto per la famiglia) era vero all'inizio, ma era poi diventato il motivo per mentire a sé stesso il fatto che a lui cucinare e spacciare, dominare e comandare sugli altri piace, piace eccome! 
Più andiamo avanti nel corso della cinque stagioni, più il suo ego e la sua avidità per i soldi cresceranno esponenzialmente, tramutandolo nel mostro Heisenberg, il mostro che tutti amiamo e che speravamo avesse la meglio su tutti. E lo amiamo anche (o sopratutto) per la sua genialità e la sua risolutezza nel creare piani e stratagemmi per levare le castagne dal fuoco. Da semplici piani per cercare di non uccidere nessuno e ottenere qualcosa, a piani più complessi per uccidere tutti e ottenere tutto.
Inzomma la trasformazione di Walt e la sua genialità sono i principali motivi per cui ho amato Breaking Bad
Però se Walt è il cattivo chi è/sono i buoni? I familiari inclusi cognato e cognata? Beh, direi di sì, anche se Skyler risulta essere un po' border-line. 
Io direi però che il vero buono di BB è Jesse Pinkman: il rapporto che si crea tra lui e mr White è uno dei più complessi che abbia mai visto. Una sorte di amore padre-figlio misto a odio e disprezzo.
Come viene detto più volte nel corso della quinta stagione, Jesse risulta essere molte volte manipolato da Walter (per esempio quando Walt avvelena Brock, oppure quando lo convince a tornare nel giro della produzione): queste manipolazioni da parte di Heisenberg sono molte volte utilizzate per portare Pinkman dalla sua parte, ma altre volte servono per salvare il ragazzo da situazioni altrimenti ingestibili per lui. E' proprio nelle ragioni di queste manipolazioni che si riesce a cogliere al meglio il rapporto tra i due cuochi: quando Walt avvelena Brock è per avere Jesse come alleato nell'attentato a Gus (ragione personale quindi), quando lo fa rientrare nel giro è per tenerlo d'occhio e evitare che si faccia male da solo (ragione "paterna" diciamo). Insomma, se il mostro Heisenberg è il primo motivo per cui ho amato BB, il rapporto Jesse/Walter è sicuramente il secondo. 
Ah, ovviamente anche Pinkman evolve nel corso della serie TV. Da ragazzo "hakuna matata" a uomo con una profonda morale e con infiniti sensi di colpa per tutti le morti che il lui e il suo socio hanno causato. E direi che l'evoluzione di Pinkman è proprio il terzo motivo per cui BB è entrato nella mia Hall of Fame di serie TV
E potrei andare avanti per ore, ma mi pare di aver riassunto in modo ottimale i punti che mi hanno costretto a spararmi in due mesetti tutto Breaking Bad, sicuramente uno dei migliori telefilm che abbia mai visto.
E' tutto, ci si blogga presto, il vostro amichevole Cappe di quartiere. E già che ci sono, auguroni di buon Natale a tutti!

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