Sabato, ore 22:30 circa. Mazzoleni fischia una (quasi) trattenuta ai danni
di Palacio e finalmente anche l'Inter ottiene il suo primo tiro dagli
11m del campionato.
San Siro si fece silenzioso: nessuno ci credeva, neppure i giocatori,
neppure Thohir. La curva nord iniziò ad intonare un
coro poco avvezzo ai tanti abbonati al settore verde: l'Alleluia.
E mentre lo stadio intero si univa al canto, i giocatori dell'Inter si
guardarono in faccia: ma chi batterà il calcio di rigore?
Palacio, da grande uomo qual è, prese la palla
in mano e la porse a Mauro Icardi, in grande spolvero quella sera, autore di una bella doppietta: "E' la tua serata, vai e segna!". Ma Mauro scosse la testa: "Ho promesso a Wanda
che stasera avrei realizzato due gol, non uno di più, non uno di meno. Mi dispiace, ma non posso proprio batterlo..."
Palacio lo guardò stranito, ma poi gli tornarono in mente quelle foto che un giorno scovò sul cellulare di Icardi nella cartella "matematica" e comprese ciò che spingeva Maurito a non tirare.
Quindi, giratosi verso gli altri compagni di squadra annunciò: "Mauro
non tira, ma non posso farlo nemmeno io! Nel fantacalcio mi ho contro, se segno
perderei preziosi punti per la vittoria finale e, sapete, sono primo..."
Tutti capirono al volo la gravità della situazione
in cui si trovava Palacio e non dissero nulla. Il fanta dopotutto, é sempre il fanta.
A quel punto si avvicinò Alvazer al punto di battuta: "Calcio
io!" annunciò. Ma un secondo dopo uno degli steward a bordo campo prese sotto ostaggio uno dei ragazzini raccattapalle e intimò ad Alvarez di allontanarsi immediatamente dall'area se teneva alla vita del ragazzino.
Alvarez, senza pensarci due volte, si allontanò subito; il pubblico tirò un lungo sospiro di sollievo.
Fu quindi il turno di Kovacic a proporsi come rigorista: ma appena si fu pronunciato, si udì la voce di Mazzarri: "Mateo, cazzo fai?! Vorresti pure tirare un rigore?! E' già un miracolo che sei in campo, ora fai il bravo e allontanati dall'area!". Poi, rivolgendosi al solo Frustalupi disse: "Ma tu pensa, questo qua! Vediamo di farlo inscarsire per bene così a luglio ce lo leviamo dalle balle eh!"
Palacio non sapeva che fare... Si guardò attorno, ancora con la palla in mano, alla ricerca di un
compagno. Poi lo vide. Milito. "El Principe é in campo? Ma da
quando?" pensò Palacio. Poco importa, Milito era l'ultima speranza per questo maledetto calcio di rigore. Palacio si
avvicinò e gli chiese: "Diego, calci tu?"
"Sì." disse Milito.
Gioia, felicità, tripudio! Milito
è quello giusto! Palacio consegnò felicemente la palla al suo compagno di reparto e si allontanò.
Milito, ricevuto il pallone, rimase immobile, guardandosi in giro. Osservò l'arbitro che indicò il dischetto bianco e così si incammino verso quel punto e intanto pensava: "Ma come cazzo si tira un calcio di
rigore? Mica me lo ricordo... Va beh oh, Curci sarà mica così irrispettoso da pararmi un rigore... Io tiro al centro, tanto quel babbazzo si tuffa sicuro...".
PUM!
Porca puttana!
E va beh, non si può proprio dire che sia una stagione felice. O meglio: non si può proprio dire che siano delle stagioni felici. E quando ormai pure incazzarsi ha perso ogni significato, un po' di autoironia non può che fare bene.
Ci si blogga presto, il vostro amichevole Cappe di quartiere.
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