martedì 8 maggio 2012

Un quaderno dai poteri divini...

The human whose name is written in this note shall die. 
Basta questa frase per farvi capire di cosa voglio parlare questa sera: esatto, proprio di DEATH NOTE (e si scrive tutto maiuscolo, badate bene...).
Cosa dire se non WOW per descrivere questo stupendo manga/anime?! La storia creata da Tsugumi Ohba è assolutamente geniale, nessuno avrebbe potuto concepire una trama più intrigante e incasinata di quella che si legge tra le pagine dei 13 volumi di DEATH NOTE (la metto al pari di Monster).
Come ho detto in altri post, alle volte basta un'idea semplice per creare un capolavoro. Infatti qua l'idea di base è semplicissima: un quaderno, una regola base, il potere di un dio. Misceliamo questi 3 ingredienti assieme e otteniamo il Death Note, vero e proprio oggetto dai poteri divini. Da qui a creare tutto il resto (Light, L, Near, Mello, Misa, Riuk e tutte le situazioni più incasinate) bisogna avere un talento naturale e, grazie a Dio, il cari Ohba ce l'ha. Così nasce DEATH NOTE. Non voglio parlare della trama, penso che la maggior parte di voi lo conosca (nel caso DOVETE assolutamente leggerlo); vorrei piuttosto analizzarlo, come ho fatto con Bleach ier sera.
Partiamo appunto da ciò che ho appena descritto, il fantomatico quaderno, il Death Note. Le leggi che spiegano il corretto utilizzo sono semplici, ma al tempo stesso incasinate: perché prese singolarmente descrivono concetti banali (tipo la prima frase del post), ma dovendole rispettare tutte, creano ovviamente  situazioni che solo un genio riuscirebbe a sfruttare a suo vantaggio. Mi viene in mente il piano architettato da Light per portare su un pullman un criminale e sfruttare la situazione creata per entrare in contatto con un agente FBI. WOW!!! Questo è uno dei tanti esempi che potrei fare: tutti si basano sul fatto che si crea una situazione sfruttando le leggi del Death Note per ottenere qualcosa. Insomma la magnificenza del manga non sarebbe nulla senza le leggi che governano il Death Note. Se tra le mani di Light fosse caduto un quaderno vincolato dalla sola prima regola, sai che noia??
Bravissimissimo Ohba per avere pensato così bene a questo primo particolare. 
Beh poi però il quaderno in mano di una persona qualunque sarebbe durato sì e no un mese. Per fortuna che il Death Note lo trova Yagami Light: la persona più adatta al ruolo di nuovo dio di quel Mondo marcio e corrotto (non poi tanto differente dal nostro, che dite?). Solo lui riesce a ottenere il massimo da quel oggettino all'apparenza tanto innocuo, diventando un idolo per molte persone. Solo lui ha l'intelligenza necessaria per poter controllare quell'immenso potere senza cadere nella tentazione di usare quest'ultimo per scopi personali e senza diventare un pazzo. Inoltre solo lui ha il coraggio e la sfrontatezza per fare quello che ha fatto; poche persone riuscirebbero dove è riuscito Light.
Insomma è come se questo oggetto sia stato creato a pennello per lui, un oggetto che lo completa. Come una palla da basket e MJ.
Sfida tra geni!! La più bella di sempre.
Se si parla di Light non si può parlare del suo alterego, della sua nemesi, ma anche del suo migliore amico, di colui che riesce a comprenderlo perfettamente. Ovviamente L o Eru Rōraito che dir si voglia. Se il Death Note è ciò che più completa Light, il personaggio Kira/Light è ciò che più completa Elle. Sono nati per essere rivali/amici, come Lupin e Zaza, come Goku e Vegeta e tutte le coppie che vi vengono in mente. Io amo L per i modi di fare, per come pensa a sangue freddo, per come analizza i casi, per come fotte la prima volta Kira, per come muore (ops spoiler...). Infatti anche se Near assomiglia molto nel modo di pensare a Elle, non mi ha mai conquistato; non me lo so spiegare, è così e basta. La serie ha avuto un'inflessione dopo la morte del detective più famoso al Mondo, ha perso qualcosa che non ha più recuperato. Non voglio assolutamente che sia diventato più brutto, solo che Elle era il prezzemolo sui maccheroni, dopo la sua morte si gustava solo un squisito piatto di maccheroni. 
Chissà ad averlo in mano....
Passiamo ora alle tematiche: quella che mi ha affascinato di più è sicuramente il potere in mano a Light (ovvio no?) e le conseguenze tra gli abitanti del Mondo. Io mi sono sempre chiesto: un potere così immenso nelle mani di una singola persona può davvero creare movimenti così consistenti nel Mondo? Beh, sì. Premesso che non avremmo mai un Death Note tra le mani, quello che secondo me Ohba voleva far capire è ciò che anche zio Ben ci ha insegnato: "Da un grande potere, derivano grandi responsabilità." Una frase cardine nel mio modo di pensare nelle mie scelte quotidiane, applicabile in qualunque situazione. Anche in DEATH NOTE. Light si trova tra le mani un potere immenso e non lo usa per scopi personali, ma per fare ciò che ritiene più giusto. Bellissimo tema, molte persone al potere dovrebbero leggere questo manga per capire come si governa... Da questo ragionamento mi usciva spontanea un seconda domanda: Light uccideva chi riteneva meritevole di morte; già ma chi dice che davvero quella persona si merita la morte? Cioè come può una singola persona decidere per tutti, scegliendo ciò che per lui (e solo per lui) è giusto o sbagliato? Per rispondere a questa domanda Ohba ci dona la sua personale risposta solo all'ultimo numero, parlando tramite Tota Matsuda, il membro più semplice ed ingenuo del gruppo di indagine. Dopo il colpo sparato a Light per impedigli di usare il pezzetto di quaderno racchiuso nel suo orologio, spiega come lui alcune volte abbia pensato che Kira alla fine uccideva a fin di bene, per un Mondo migliore. Ma subito dopo si faceva la domanda che ho scritto poco fa e si rispondeva da solo: nessuno può governare su tutti, il Mondo ha bisogno di più persone che aiutino le altre nelle scelte quotidiane, senza però imporre il proprio pensiero. Condivido in pieno. E devo dire che anche qua alcuni personaggi dovrebbero leggere DEATH NOTE, per capire meglio alcune cose. 
In soldoni: DEATH NOTE è un manga assolutamente da leggere, non solo per la storia avvincente, per i piani contorti di Light, per i continui colpi di scena presenti, ma soprattutto perché Ohba ha voluto trasmetterci il suo parere sull'avere poteri nelle proprie mani. E il tutto è pienamente condiviso da me (ah per inciso io PENSO che Ohba abbia voluto passarci questo, sono miei ragionamenti, giustamente confutabili!).
E voi? Anche a voi DEATH NOTE ha lasciato quello che ha lasciato a me?? O mi sono fatto infiniti ragionamenti per nulla?? Ditemi la vostra!!

Forse la ragazza più usata della storia dei manga... Amane Misa, signori e signore.

Uccidere una persona e mangiare una patatina... Bisogna essere proprio sadici per farlo per 2 ore....
E' colpa sua se inizia tutto!!!!! Ah, allora grazie!!!!


2 commenti: