Butta male, qua non si trova il tempo per recuperare Agents of SHIELD... O forse non lo si vuole trovare? Boh, mistero misterioso. Però abbiamo due certezze: iscrivere i produttori di Arrow ad un corso di primo soccorso e dare corda e picozza a quelli di Breaking Bad. Perché? E' presto detto.
L'ultimo episodio di Arrow segue bene o male la falsariga del suo predecessore: un po' di fumo durante la puntata a parte qualche piccolo evento significativo per la trama orizzontale, ma di arrosto non abbastanza da soddisfarmi appieno. Negli ultimi 5 minuti però ci vengono rivelate scoppiettanti novità che mi riempiono quel buco lasciato vuoto dall'arrosto di prima.
Inzomma, il format ormai sta diventando questo: pim-flashback-pum-flashback-pam durante la puntata e BOOM finale: è una struttura che tutto sommato mi garba, dato che o i pim, i pum, i pam o i flashback sono godibili e il BOOM finale accresce il desiderio per la puntata successiva. E questo fa di Arrow un buonissimo telefilm a mio parere.
Ok, ma che centra il corso di primo soccorso allora? Centra perché a quanto pare il metodo di rianimazione cardiaca ha subito un un po' di variazioni rispetto a quanto sapevo... Del tipo che basta appoggiare le mani sul torace e piegare i gomiti, senza esercitare un minimo di pressione sul torace. E fanculo le 2 insufflazioni d'aria, ora basta gridare in faccia al malcapitato di riprendersi. Oh, sia chiaro, non mi aspetto un massaggio alla ER, ci mancherebbe, ma un minimo di realismo non guasta mai. Perché scene come quelle devono infondere tensione allo spettatore, non risate eh.
Beh, e perché corda e piccozze a quelli di Breaking Bad? Perché stanno scalando a velocità allucinanti la mia classifica di telefilm preferiti e non vorrei che si facessero male, semplice. Sono a metà della quarta stagione e non ho ancora trovato una pecca, un errore, un calo di tensione. Mamma mia.
E' tutto, ci si blogga presto, il vostro amichevole Cappe di quartiere.
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